La bella Scicli, cittadina di poco più di 25 mila abitanti in provincia di Ragusa, sorge alla confluenza di tre valli all’estremo sud della Sicilia, ed è una meta davvero da non perdere. Assieme ad altri 7 comuni è parte delle città tardo barocche della Val di Noto, che nel 2002 sono diventate un unico grande patrimonio dell’umanità UNESCO.
Prosperosa e ricca sin dal XII secolo, Scicli è stata centro di numerose battaglie ed è passata di mano varie volte dagli arabi ai normanni, dagli svevi agli aragonesi; ma fu soltanto il terremoto del 1693 che riuscì a distruggerla, provocando oltre 3000 morti. Negli anni successivi la città venne ricostruita in stile barocco, il quale ancora oggi può essere ammirato in numerosi palazzi e piazze del centro storico.
Nonostante le dimensioni compatte, a Scicli ci sono numerose cose da vedere: ecco quali sono le migliori, per non perdersene nemmeno una durante una visita di poche ore o di qualche giorno.
Il simbolo di Scicli è la chiesa di San Matteo, situata sulla vetta del colle che porta lo stesso nome e sul quale sorgeva la città in tempi antichi. Completata nel 1762 in stile barocco siciliano, fu costruita dopo il terremoto della Val di Noto del 1693 sulle ceneri di un’altra chiesa risalente all’alto medioevo, nella cui cappella secondo la tradizione venne sepolto San Guglielmo eremita nel 1404.
Per più di 100 anni dalla sua apertura è stata il duomo di Scicli; quando nel 1874 la sede della chiesa madre fu spostata, la chiesa cadde rapidamente in degrado, privata di volte e tetto; negli anni ’90 del secolo scorso per fortuna venne restaurata, e nonostante alcune difficoltà progettuali è stata riportata all’antico splendore.
Tra le tantissime altre chiese di Scicli, non perdetevi quella di San Giovanni Evangelista: si trova sul fianco destro del palazzo municipale, e i suoi segni inconfondibili sono la facciata concavo-convessa a tre ordini ed un interno a pianta ellittica, ricoperto da una cupola. All’interno, stucchi risalenti al XIX secolo fanno bella mostra di sè, mentre la discordanza tra i diversi stili lascia stupiti.
Non perdetevi l’organo a canne del 1841, opera di Salvatore Andronico Battaglia, e il Cristo di Burgos, un dipinto di origine spagnola risalente al XVII secolo, affettuosamente noto come “Cristo in gonnella” per via della particolare veste sacerdotale che indossa Gesù.
Santa Maria della Croce è un interessante complesso religioso, composto da un convento, una chiesa, un oratorio e due cortili. E’ uno degli edifici più antichi della città, situato sulla vetta del colle della Croce. La data di fondazione è sconosciuta, ma comunque compresa tra la fine del ‘400 e la prima metà del ‘500. Dopo l’unificazione dell’Italia il complesso di Santa Maria della Croce venne venduto all’asta e acquistato da privati, ma alla fine degli anni ’90 del secolo scorso la regione Sicilia lo espropriò e lo restaurò completamente, con una spesa finale di circa 3 milioni di euro.
La chiesa a navata unica e il convento hanno un aspetto tardogotico, in forte contrapposizione al barocco che regna a Scicli. A fianco si trova invece l’oratorio, dedicato alla madonna di Sion, il cui segno distintivo è una croce in altorilievo posta in cima all’arco del prospetto.
Per un giro a piedi nel cuore di Scicli scegliete di percorrere Francesco Mormino Penna, l’ex corso San Michele, in pieno centro storico. Lunga quasi 300 metri, su di essa oltre a negozi di souvenir e ristoranti all’aperto si affacciano numerosi edifici storici, costruiti con la locale pietra calcarea.
La strada pedonale è ricca di monumenti: le chiese di Santa Teresa e di San Michele con i conventi annessi, ma anche palazzi eleganti come palazzo Spataro, palazzo Bonelli-Patanè e palazzo Papaleo. La strada termina su Piazza Municipio, una delle piazze principali del centro storico cittadino.
Il palazzo Bonelli-Patanè si trova in via Francesco Mormina Penna, ed è un palazzo neoclassico con un esterno piuttosto sobrio, ma con un interno davvero incredibile, unione di neoclassico, liberty e neogotico. E’ ricchissimo di icone, una delle collezioni più ampie dell’intera città, realizzate dall’artista Raffaele Scalia, il quale è anche responsabile degli affreschi della scala principale e del salone delle feste, oltre ai salotti, la sala da pranzo e la camera da letto padronale. Non perdetevi la vista del giardino interno affacciati sul terrazzo, da cui si ha anche una bellissima vista della città.
Il palazzo Bonelli-Patanè è stato una location del film La stagione della caccia – C’era una volta Vigata del 2019, trasposizione del romanzo “La stagione della caccia” di Andrea Camilleri.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
Il centro storico di Scicli è compatto, si gira tranquillamente a piedi ed è dotato di tutti i servizi. Qui si trova la gran parte delle strutture ricettive, in prevalenza appartamenti privati, bed and breakfast e guest house gestiti dagli abitanti del posto. Non mancano poi gli hotel boutique, ricavati all’interno di palazzi storici. Consigliamo quindi di dormire in pieno centro per vivere al meglio l’atmosfera del luogo, ma chi desiderasse maggior quiete potrà spingersi pochi chilometri fuori città, dove si respira tutto un altro ambiente, fatto di silenzio, natura, ulivi e campi coltivati.
Scicli si trova in provincia di Ragusa, all’estremo sud della Sicilia. Nonostante la sua posizione piuttosto isolata è collegato bene con il resto della regione, in quanto dal paese partono la strada provinciale SP42 che conduce a Modica, la strada provinciale SP40 che conduce sulla costa e la SP95 che porta a Marina di Ragusa. L’aeroporto più vicino è quello di Comiso, distante circa 40 chilometri, mentre per arrivarci da Catania il viaggio dura 1 ora e 40 minuti.
Scicli la si può raggiungere agevolmente anche in treno, poichè si trova sulla direttrice Caltanissetta Xirbi-Gela-Siracusa. La stazione si trova a circa 10 minuti di cammino dal centro storico della città.
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